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È possibile anticipare la pensione per chi assiste figli piccoli o familiari disabili? Come richiedere Anticipo pensione per assistenza familiari?
Si tratta dell’Ape sociale, della pensione anticipata per i lavoratori precoci, e dei contributi figurativi per il periodo di assenza per l’assistenza del figlio o del disabile.
Non tutti i lavoratori hanno diritto alle stesse agevolazioni in materia di anticipo pensione per assistenza familiari: chi non ha contributi prima del 1996, ad esempio, non può richiedere la pensione anticipata precoci. Al contrario, chi possiede contributi prima del 1996, non può chiedere l’accredito figurativo, ai fini della pensione, delle assenze dal lavoro per periodi di educazione e assistenza dei figli fino ai 6 anni, e per i periodi di assistenza di familiari disabili.
Chi assiste un familiare disabili (caregiver) rientra tra le categorie di lavoratori che possono pensionarsi a 63 anni con l’Ape sociale. Nel dettaglio, per poter accedere all’Ape sociale, cioè all’anticipo pensionistico a carico dello Stato, in qualità di caregiver, bisogna soddisfare i seguenti requisiti:
Per le donne con figli, poi, è possibile beneficiare di uno sconto del requisito contributivo pari a 1 anno per ogni figlio, sino a un massimo di 2. In pratica, le donne con un figlio possono ottenere l’Ape sociale con 29 anni di contributi, le donne che hanno dai 2 figli in su con 28.
I caregiver (cioè coloro che assistono un familiare disabile) che possiedono gli stessi requisiti previsti per i beneficiari dell’Ape sociale, possono aver diritto anche alla pensione anticipata per i lavoratori precoci.
Per questa pensione è richiesto il possesso di 41 anni di contributi (41 anni e 5 mesi dal 2019), e di 12 mesi di contributi da effettivo lavoro accreditati prima del compimento del 19° anno di età.
Non è però possibile usufruire di questa pensione se non si possiedono contributi previdenziali accreditati prima del 1996.
Chi non possiede contributi previdenziali accantonati prima del 1996 (assoggettati al calcolo esclusivamente contributivo della pensione), tuttavia, ha il vantaggio di aver diritto all’accredito di contributi figurativi per le assenze dal lavoro per periodi di educazione e assistenza dei figli fino ai 6 anni, sino a un massimo di 170 giorni per ciascun figlio.
Questi contributi servono a coprire i periodi di assenza ulteriori rispetto ai congedi di maternità e per malattia dei figli: possono essere accreditati, però, per i soli lavoratori dipendenti.
Un altro vantaggio, fruibile ugualmente dai soli aventi diritto al calcolo contributivo della pensione, consiste nella possibilità di ottenere l’accredito, ai fini della pensione, delle assenze dal lavoro per assistenza al coniuge, a un genitore o ai figli oltre il 6° anno di età, purché conviventi, nel caso in cui risultino portatori di handicap secondo la Legge 104.
Ricordiamo che l’handicap non deve essere confuso con l’invalidità: mentre quest’ultima è, nella generalità dei casi, la riduzione della capacità lavorativa, l’handicap è una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa, tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
I contributi figurativi per l’assistenza del familiare disabile possono essere riconosciuti entro 25 giorni complessivi l’anno, nel limite massimo complessivo di 24 mesi nella vita lavorativa.
Questi contributi coprono le assenze non retribuite per l’assistenza di un familiare disabile, e non vanno confusi con i contributi figurativi accreditati ai lavoratori che beneficiano dei permessi Legge 104 o del congedo straordinario.
L’accredito dei periodi di assistenza ai familiari è gratuito e avviene solo su richiesta. Nel dettaglio, il lavoratore deve presentare un’apposita domanda al fondo o alla gestione pensionistica risulta iscritto all’inizio del periodo di assenza dal lavoro non retribuita. L’assenza dal lavoro deve poi essere certificata espressamente dal datore di lavoro di appartenenza.
Alla domanda devono essere allegate, oltre alla dichiarazione del datore di lavoro, la certificazione anagrafica dalla quale risulti il grado di parentela e la convivenza, assieme alla certificazione dell’handicap dell’assistito.
L’accredito dei periodi di assistenza figurativi è utile sia ai fini del diritto che dell’ammontare della pensione.