Dove chiedere finanziamento a fondo perduto


Dove richiedere finanziamento a fondo perduto
Giovani e donne che vogliono aprire o ampliare un’attività possono avere delle agevolazioni da fondi europei. Ecco come e a chi presentare domanda e i moduli.
Sei un giovane ambizioso e vuoi avviare l’attività dei tuoi sogni ma ti mancano le risorse economiche? Oppure quell’attività ce l’hai già ma vorresti ampliarla perché il mercato te lo chiede ed hai bisogno di denaro da investire? Sei un’imprenditrice donna e vuoi rafforzare la presenza delle donne nel mondo del lavoro? Puoi richiedere un finanziamento a fondo perduto erogato dall’Unione europea, dallo Stato, dalla Regione o da enti locali. Si tratta di prestiti che non sarai tenuto a restituire e che potrai ricevere anche per favorire l’occupazione inserendo nella tua realtà imprenditoriale chi oggi è alla ricerca di lavoro.
Il finanziamento a fondo perduto, dunque, ha questa duplice valenza: aiutare a nascere o a crescere le aziende gestite dai giovani ed aumentare l’occupazione. Ti starai ponendo, però, alcune domande. Intanto, dove richiedere questi prestiti gestiti dall’Europa o erogati da Stato e Regioni. Ma anche quali requisiti servono per avere un finanziamento a fondo perduto ed a quanto ammonta, cioè quale percentuale dell’investimento che devi fare viene coperta dal prestito.
Diciamo, intanto, che esistono diversi tipi di finanziamenti, sia a livello comunitario sia a livello nazionale, dove la gestione degli aiuti è a carico di Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo dell’impresa che fa capo al Ministero dell’Economia. Gli interventi (ed i requisiti) cambiano a seconda del destinatario e della loro finalità. Vediamo, quindi, dove richiedere un finanziamento a fondo perduto, chi lo può richiedere e a quali condizioni.
Finanziamento fondo perduto: che cos’è
Il finanziamento a fondo perduto, dunque, è un prestito destinato ad imprese e professionisti che vogliono avviare, ammodernare o espandere un’attività, anche in franchising. La principale caratteristica di questo contributo è che non c’è obbligo di restituire il capitale erogato.
I prestiti, come dicevamo, possono essere di diversi tipi, a seconda di chi li concede. Nello specifico:

a gestione diretta se erogati dall’istituzione europea che li ha stanziati;
a gestione indiretta se erogati dall’ente locale che distribuisce tra i richiedenti aventi diritto i soldi ricevuti dall’Europa.

Finanziamento fondo perduto europeo
L’Unione europea concede dei finanziamenti a fondo perduto come sostegno agli investimenti. Vuol dire che non viene coperto il 100% del progetto imprenditoriale presentato (tranne in rare eccezioni) ma solo una parte che, di solito, va dal 50% al 70% a seconda del tipo di progetto e del settore economico in cui opera il richiedente. Buttali via…
Va bene che non bisogna restituire il capitale ricevuto, ma non è che l’Ue (come anche le istituzioni nazionali o locali che concedono queste agevolazioni) aprono il rubinetto senza preoccuparsi di sapere dove va a finire l’acqua: i progetti finanziati devono essere in fase di lancio (quindi non possono essere già finiti). Il richiedente ha un altro vantaggio: può usufruire del prestito anche se ne ha ricevuto degli altri.
Quando l’Ue mette a disposizione un finanziamento a fondo perduto indice un bando con delle norme precise per ogni tipo di prestito. Il bando viene pubblicato sul sito della Commissione europea o sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue ed in esso è indicato l’ente al quale richiedere il finanziamento con l’apposita domanda e la documentazione allegata, cioè il business plan con i dettagli del progetto imprenditoriale che si intende portare avanti. Il bando viene pubblicato anche sui siti nazionali, in particolare su quello di Invitalia (invitalia.it) che, come detto, è l’ente che gestisce nel nostro Paese a livello nazionale questo tipo di aiuti. Ma anche su quelli delle Regioni e di altre istituzioni legate all’imprenditoria.
Queste agevolazioni vengono finanziate con dei fondi europei come:

il Fondo sociale europeo (Fse) che aiuta i disoccupati a reinserirsi nel mondo del lavoro e che sostiene iniziative di formazione;
il Fondo europeo di Sviluppo regionale (Fesr) dedicato alla coesione economica e all’eliminazione degli squilibri regionali;
il Fondo di coesione (Fc) a sostegno delle zone più povere;
il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) creato a favore del settore rurale;
il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.

Finanziamento a fondo perduto: a quanto ammonta
Il finanziamento a fondo perduto gestito da Invitalia è una delle due agevolazioni previste per chi avvia, ammoderna o allarga un’attività di lavoro autonomo anche in franchising (ci sono anche dei finanziamenti a tasso agevolato che prevedono la restituzione del capitale). Quello destinato alle spese di gestione del 1° anno di attività non deve superare l’importo massimo di 5.164,57 euro. Invece, il contributo per gli investimenti è pari alla differenza tra gli investimenti ammessi e l’importo del finanziamento a tasso agevolato.
Facciamo un esempio. Se devi investire 25.000 euro e hai 10.000 euro di spese ammissibili per la gestione, il calcolo sarà il seguente:

15.082,29 euro di finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti;
9.917,72 euro di finanziamento a fondo perduto per gli investimenti;
5.164,57 euro di finanziamento a fondo perduto per la gestione.

Arrivare a queste cifre non è impossibile: basta farsi aiutare da questo foglio di calcolo, il modulo su cui riportare i dati richiesti (importo da finanziare e spese di gestione, appunto).
Finanziamento a fondo perduto: quali le spese ammissibili
Questi soldi che cosa possono coprire? Cioè quali sono le spese ammissibili per poter richiedere un finanziamento a fondo perduto?
Le spese per l’investimento ammesse sono quelle destinate a:

attrezzature, impianti, macchinari ed allacciamenti;
beni immateriali di utilità pluriennale;
ristrutturazione degli immobili per un importo non superiore al 10% del valore degli investimenti.

Per quanto riguarda, invece, le spese di gestione, rientrano in quelle ammissibili:

il materiale di consumo, prodotti finiti e semilavorati ed altri costi relativi al processo di produzione;
canoni di locazione ed utenze degli immobili;
oneri finanziari;
garanzie assicurative sui beni finanziati;
prestazione di servizi.

Finanziamento a fondo perduto: dove presentare la domanda e i moduli
La domanda per richiedere un finanziamento a fondo perduto prevede questo iter. Per prima cosa, devi registrarti al sito invitalia.it, dopodiché dovrai compilare la domanda online oppure in formato cartaceo dopo averla stampata (qui trovi il modulo). Oltre alla domanda, dovrai compilare anche gli allegati che richiedono altre informazioni sul tuo progetto, il rispetto dei requisiti di legge e quello delle normative sulla tutela della privacy e sull’antiriciclaggio (qui trovi il modulo).
Il passo successivo è quello di inviare la domanda e gli allegati entro 5 giorni lavorativi dalla data in cui l’hai compilata online tramite raccomandata a/r insieme alla copia originale dei preventivi che riguardano gli investimenti da realizzare a:
Invitalia Autoimpiego
Via Pietro Boccanelli 30
00138 Roma.